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Archivio mensile Settembre 2022

La cessione del credito per i vari Bonus Novità 2022

Iniziamo a scoprire che Cos’è la cessione del credito

L’agevolazione del Superbonus 110% e degli altri Bonus prevedono la possibilità di recuperare la detrazione nella dichiarazione dei redditi (Modello 730 e Modello Redditi) oppure di optare per contributo anticipato sotto forma cessione del credito o di sconto in fattura.

La cessione del credito è un accordo grazie al quale il creditore trasferisce il proprio diritto di credito a un terzo soggetto, che a sua volta lo riscuoterà dal debitore. Per quanto riguarda i lavori di riqualificazione energetica o ristrutturazione nei confronti delle case ad essere ceduto è il credito d’imposta. Si tratta di un credito verso lo Stato con cui si possono compensare i debiti e ridurre le imposte dovute

sommario

Come si effettua la cessione del credito?

Chi può usufruire della cessione del credito?

Quanto costa la cessione del credito?

Che differenza c’è tra sconto in fattura e cessione del credito?

Non sai come ottenere il tuo Bonus?

Come comunicare all’Agenzia delle Entrate la cessione del credito?

Quando si vede il credito sul cassetto fiscale?

Chi non ha capienza può cedere il credito?

Le novità 2022

Decreto Aiuti bis

Come si effettua la cessione del credito?

Per effettuare la cessione del credito in primis bisogna contattare un professionista che si dovrà occupare di redigere la documentazione e preparare le asseverazioni tecniche. Inoltre bisognerà richiedere un visto di conformità ad un intermediario.  La disciplina introdotta dal decreto antifrodi si applica alle comunicazioni trasmesse in via telematica all’Agenzia delle Entrate a partire dal 12 novembre 2021

Il tecnico asseveratore, incaricato di compilare l’asseverazione Superbonus, deve possedere i seguenti requisiti (art. 2 del DM «Asseverazioni»): essere un tecnico abilitato alla progettazione di edifici e impianti, iscritto/a al proprio ordine professionale o collegio, libera professione.

Per gli interventi di valore inferiore a 10.000 euro, effettuati su singoli immobili o condomini, ad esclusione del bonus facciate, non viene richiesto né il visto di conformità sulla documentazione né l’asseverazione del tecnico. Allo stesso modo non è necessario per le opere classificate come “edilizia libera” dalla normativa edilizia di riferimento.

Il secondo passo è quello di scegliere il soggetto a cui cedere il credito d’imposta. Secondo il decreto correttivo al “Sostegni ter” la cessione del credito può essere effettuata in maniera libera, e successivamente per altre due volte (tre con il decreto bollette 2022) a banche e intermediari finanziari.

Il terzo passo riguarda l’invio della comunicazione all’Agenzia delle Entrate. La comunicazione deve essere invita entro il 16 marzo dell’anno successivo in cui sono state introdotte le spese di ristrutturazione.

A partire dal 1° maggio l’Agenzia delle entrate attribuisce un codice univoco al credito d’imposta ceduto in sede di prima comunicazione della cessione e non sono ammessi cessioni parziali.

Chi può usufruire della cessione del credito?

Possono usufruire della cessione del credito i soggetti che:

Come previsto dall’articolo 121 del decreto Rilancio, modificato dalla legge di bilancio 2021, i soggetti che:

negli anni 2020, 2021 e 2022 sostengono spese per gli interventi ammessi al Superbonus

negli anni 2020 e 2021 effettuano spese per gli ulteriori interventi indicati al comma 2 dell’art. 121 (interventi di recupero del patrimonio edilizio, interventi di efficienza energetica o antisismici, interventi di recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti, installazione di impianti fotovoltaici o di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici)

La cessione può essere disposta in favore:

di istituti di credito e intermediari finanziari.

di altri soggetti (persone fisiche, anche esercenti attività di lavoro autonomo o d’impresa, società ed enti)

dei fornitori di beni e servizi necessari alla realizzazione degli interventi

Quanto costa la cessione del credito?

La cessione del credito non è mai a costo zero. Le banche e gli intermediari riconoscono in genere circa l’80% del valore nominale. Per questo se il proprietario dispone di tutta la liquidità necessaria a volte si può optare per la detrazione in dichiarazione dei redditi.

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Che differenza c’è tra sconto in fattura e cessione del credito?

In alternativa alla cessione del credito è possibile richiedere anche lo sconto in fattura in alternativa al primo, questa consiste in un abbattimento immediato del costo dei lavori direttamente dalla ditta che li esegue, corrispondente alla percentuale della detrazione che altrimenti viene applicata in dichiarazione.

Se ad esempio il contribuente decide per lo sconto su dei lavori detraibili col bonus ristrutturazioni al 50%, ecco che lo sconto corrispettivo in fattura sarebbe appunto del 50%.

Come comunicare all’Agenzia delle Entrate la cessione del credito?

Per comunicare la cessione del credito devi collegarti alla piattaforma della cessione del credito dell’Agenzia delle Entrate.

Entro cinque giorni dall’invio della comunicazione viene rilasciata una ricevuta di accettazione o di scarto della richiesta. Entro il giorno cinque del mese successivo a quello di invio, si può annullare la comunicazione o presentare una sostitutiva.

L’Agenzia delle entrate, entro cinque giorni lavorativi dall’invio della comunicazione della cessione del credito, se rileva profili di rischio, può sospendere per massimo 30 giorni gli effetti della cessione del credito ed effettuare i relativi controlli.

Saranno effettuati anche controlli successivi, avvalendosi delle segnalazioni delle altre amministrazioni sulla veridicità delle asseverazioni e dei dati in possesso dell’Agenzia, anche per evitare duplicazioni di benefici, con l’utilizzo delle detrazioni da parte dei contribuenti che hanno già optato per la cessione.

Nel caso di interventi effettuati sulle parti comuni di un edificio, la comunicazione dell’opzione deve essere inviata, sempre esclusivamente in via telematica, avvalendosi solo dei canali telematici dell’Agenzia delle entrate, dall’amministratore di condominio o dal condomino incaricato direttamente oppure avvalendosi di un intermediario.

Nel caso in cui l’intervento effettuato sulle parti comuni sia ammesso al Superbonus, la comunicazione dell’opzione deve essere inviata dal soggetto che rilascia il visto di conformità.

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Quando si vede il credito nel cassetto fiscale?

I crediti accettati sono visibili anche nel cassetto fiscale del cessionario (il cessionario è il soggetto a cui viene ceduto il credito) e possono essere utilizzati, da subito, in compensazione tramite il modello F24, indicando il codice tributo e l’anno di riferimento (se uguale o inferiore all’anno corrente).

Chi non ha capienza può cedere il credito?

SI! restate tranquilli ! L’Agenzia delle Entrate ha ammesso la cessione del credito di imposta per i soggetti “incapienti” ossia per i soggetti che non hanno capienza di imposta per potere beneficiare dello sconto per via delle detrazioni fiscali IRPEF.

Le novità 2022

Con l’approvazione del decreto Aiuti bis è stata introdotta la possibilità per le banche di cedere il credito a qualsiasi correntista, sempre e quando non rientri nella categoria di “utente o consumatore”. Inoltre questa novità vale anche per i crediti ceduti prima dell’entrata in vigore del decreto Aiuti.

Decreto Aiuti bis

Ma l’ultima novità riguarda il decreto Aiuti bis. Un emendamento approvato dal Senato infatti ha sciolto il nodo che riguarda la responsabilità in solido dei concessionari del credito. La responsabilità esiste solo in caso di dolo e colpa grave.

Ma attenzione: per le cessioni dei bonus fiscali diversi dal superbonus 110 effettuate prima del 21 novembre 2021 (entrata in vigore del decreto antifrode) la responsabilità è esclusa solo in caso di presentazione di un’asseverazione di un tecnico anche se ex post, ora per allora

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    Outsourcing- Esternalizzare, la nuova frontiera della ripresa

    Entriamo nel merito senza Preamboli

    Che cosa è l’Outsourcing del personale?

    La gestione del personale all’interno di un’azienda consiste nell’insieme di politiche, pratiche e sistemi impiegati per gestire i comportamenti e le prestazioni del personale. Il capitale umano ha un ruolo sempre più rilevante all’interno delle imprese, che spesso ruotano attorno alle persone che vi lavorano, alle loro competenze e alla capacità di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di impresa. Gestire il personale in maniera efficace significa influire in maniera positiva sulla prestazione dell’intera organizzazione in termini di stabilità e di produttività. 

    Il management del personale ha il compito di ricercare, formare, gestire e amministrare le risorse umane dell’azienda. Si tratta di una mansione sempre più determinante, visto che il fattore umano è diventato fondamentale nella ridefinizione dei processi aziendali: il personale deve essere coinvolto attivamente nei processi produttivi e deve essere adeguatamente formato per supportare i continui cambiamenti aziendali. Le stesse strutture dell’impresa potrebbero subire degli aggiustamenti in modo da valorizzare le competenze disponibili. 

    Outsourcing – Esternalizzare il personale non vuole dire cedere il proprio ramo di azienda o il personale ad altri, ma è semplicemente cedere ad una società esterna il “carico” del proprio personale.

    Tu avrai sempre le persone che hai formato negli anni, non le perderai mai, ma cedendo il personale esternamente e ricollocando la tua forza lavoro interna , con un contratto di gestione lavoro con un fornitore unico, non seguirai più tutte le incombenze amministrativo fiscali , ma dovrai pagare unicamente una fattura oraria ben stabilita contrattualmente con chi ti darà la forza lavoro, senza dovere ricorrere a Cooperative, che sarebbero molto limitative per te.

    Perché le aziende scelgono l’esternalizzazione della gestione delle risorse umane

    I servizi di outsourcing proposti da Studio Magnani sono strategici per quelle aziende che desiderano ottimizzare le risorse e ridurre i costi di gestione del personale, restando altamente competitivi. La gestione delle risorse umane è sempre più un fattore determinante per raggiungere gli obiettivi prefissati, ma richiede delle competenze specifiche e spesso mancano le risorse HR interne o non si ha abbastanza tempo a disposizione per affrontare questa attività nel miglior modo possibile.

    Esternalizzare, la nuova frontiera della ripresa?

    Esternalizzare la gestione delle risorse umane assicura vantaggi importanti all’azienda, che nell’outsourcing può vedere una grande àncora di salvezza nella ricerca e selezione dei candidati, nella loro amministrazione e valutazione, nella loro formazione e non solo. L’Human Resources Outsourcing permette alla tua impresa di concentrarsi sul business di riferimento e di delegare ad esperti del settore la gestione di processi non strettamente legati ai prodotti o ai servizi che generano profitto.

    Esternalizzare la gestione delle risorse umane?

    I vantaggi dell’Outsourcing Human Resource

    La gestione del personale in outsourcing permette di affrontare al meglio questo specifico settore d’azienda e risulta la scelta corretta per le aziende che guardano al futuro e che pretendono la massima professionalità. Usufruendo dei servizi di Outsourcing Human Resource si possono esternalizzare svariate attività, riuscendo così a supportare al meglio i dipendenti e a sfruttare in maniera ottimale tutta la forza lavoro a disposizione.

    Una delle attività principali è la attività di amministrazione (noto in inglese come administration process outsourcing). Si tratta di tutti quei processi di supporto amministrativo del personale come ad esempio l’elaborazione di buste paghe e payroll, la gestione delle presenze dei lavoratori, adempimenti di legge e altro.

    un altra attività è la Valutazione del personale (noto in inglese come training process outsourcing). In questo caso l’esperto della gestione delle risorse umane svolge una funzione di supporto effettuando attività di valutazione del rendimento del personale, ma anche formazione, tutoraggio, gestione e reperimento dei fondi.

    Studio Magnani gestione delle risorse umane in outsourcing

    Il supporto per le aziende

    Studio Magnani gestione delle risorse umane in outsourcing: il supporto per le aziende

    Il fornitore di Outsourcing Human Resource adempie alle varie attività con la massima efficienza, offrendo un’ampia serie di competenze, che spaziano dall’ambito psicologico a quello economico, passando per affinità comunicative, organizzative e digitali. La gestione del personale in outsourcing assicura anche risparmio e flessibilità degli oneri operativi.

    La riduzione dei costi del lavoro è uno dei punti di forza e uno dei vantaggi più rilevanti ma vanno considerati anche la riduzione delle inefficienze dovute all’inserimento di personale non idoneo, la semplificazione aziendale, la possibilità di usufruire di risorse qualificate per specifiche esigenze, la riduzione degli sprechi di tempo.

    Affidandoti ai nostri esperti nei servizi di Human Resource Outsourcing, la tua azienda potrà sviluppare dei piani strategici mirati per la gestione delle risorse umane, recuperando così del tempo fondamentale per poterti concentrare sulle attività strategiche della tua impresa, risultando più competitivo e lanciato verso l’ottimizzazione del business di riferimento.

    Gestione personale in outsourcing: la proposta completa di Studio Magnani HRO Human Resource Outsourcing

    Studio Magnani HRO è la risposta affidabile alla necessità di programmare e gestire lo sviluppo delle risorse umane all’interno delle aziende clienti. La proposta dei nostri servizi è variegata, pensata per soddisfare le esigenze di chi si affida alla nostra professionalità per la gestione delle risorse umane.

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      Fondo rotativo imprese turistiche-investimenti di sviluppo nel turismo

      – Aperto –

      Data Scadenza 31/12/2025

      Descrizione

      Incentivi per interventi di riqualificazione energetica delle imprese turistiche. Intervento nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

      Rivolto a :

      Impresa Avviata, Agevolazioni Covid-19
      Settore : Turismo

      Attivo nelle seguenti Regioni :

      Abruzzo, Basilicata, Calabria Campania Emilia-Romagna Friuli-Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino-Alto Adige Umbria Valle d’Aosta Veneto

      Beneficiario

      A chi è rivolto il bando?

      Sono beneficiari dell’agevolazione imprese alberghiere, strutture che svolgono attivita’ agrituristica, strutture ricettive all’aria aperta, nonche’ imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale, ivi compresi gli stabilimenti balneari, i complessi termali, i porti turistici, i parchi tematici. 

      Sono soggetti beneficiari anche le imprese titolari del diritto di proprieta’ delle strutture immobiliari in cui viene esercitata l’attivita’ imprenditoriale.

      Agevolazione

      Quali sono le agevolazioni previste?

      Contributi a fondo perduto e Finanziamenti agevolati.

      Il contributo diretto alla spesa e’ concedibile nella misura massima del 35 per cento delle spese e dei costi ammissibili, nel limite di spesa complessivo di 40 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023 e 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025, con una riserva del 50 per cento dedicata agli interventi volti al supporto degli investimenti di riqualificazione energetica.

      A copertura della quota di investimenti non assistita dal contributo diretto alla spesa e dall’eventuale quota di mezzi propri o risorse messe a disposizione dagli operatori economici, e’ prevista la concessione di finanziamenti agevolati con durata fino a quindici anni, comprensivi di un periodo di preammortamento massimo di trentasei mesi, nei limiti delle risorse disponibili

      Scadenza

      Quali sono i termini per la presentazione delle domande?

      Domande presentabili entro il 31/12/2025.

      Interventi ammessi

      Quali sono i progetti finanziabili?

      Il Fondo concede contributi diretti alla spesa per gli interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale di importo non inferiore a 500mila euro e non superiore a 10 milioni di euro, realizzati entro il 31 dicembre 2025.

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        Fondo Impresa Femminile dal 50% al 80% contributi a fondo Perduto

        – In Apertura –

        Data Scadenza 31/12/2022

        Descrizione

        Incentivi per la nascita, lo sviluppo, il consolidamento di imprese femminili su tutto il territorio italiano. Le donne devono possedere almeno il 67% del capitale sociale

        Agevolazioni concesse dal Ministero dello Sviluppo Economico

        Dotazione finanziaria pari a 40 milioni di euro. 

        Rivolto a :

        Impresa Avviata, Nuove Imprese
        Settore : Agricoltura, Agroindustria, Agroalimentare, Artigianato, Commercio, Cultura, Industria, Pubblico, Servizi, No-Profit, Turismo

        Attivo nelle seguenti Regioni :

        Abruzzo, Basilicata, Calabria Campania Emilia-Romagna Friuli-Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino-Alto Adige Umbria Valle d’Aosta Veneto

        Beneficiario

        A chi è rivolto il bando?

        Sono beneficiarie dell’agevolazione imprese femminili: intese come imprese a prevalente partecipazione femminile e lavoratrici autonome, ossia: Le donne devono possedere almeno il 67% del capitale sociale.

        Di qualsiasi dimensione, con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, già costituite o di nuova costituzione, attraverso la concessione di agevolazioni nell’ambito di una delle due seguenti linee di azione:

        1. incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili;
        2. incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili.

        In particolare, possono beneficiare degli “incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili” di cui alla precedente lettera a), le imprese femminili costituite da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, e le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Possono presentare domanda, inoltre, le persone fisiche che intendono costituire una nuova impresa femminile.

        Possono beneficiare degli “incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili” di cui al precedente punto B, le imprese femminili costituite da almeno dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, e le lavoratrici autonome in possesso della partita IVA aperta da almeno dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione

        Agevolazione

        Quali sono le agevolazioni previste?

        Contributi a fondo perduto e Finanziamenti agevolati anche in combinazione tra loro.

        Il finanziamento, della durata massima di 8 anni, è a tasso zero e non è assistito da forme di garanzia.

        La forma e la misura delle agevolazioni sono articolate in funzione delle linee di azione e dell’ammontare delle spese ammissibili previste nei programmi di investimento. In particolare:

        • PROGETTI DI START UP: NUOVE IMPRESE COSTITUITE DA MENO DI 12 MESI:
        • per gli incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili, le agevolazioni assumono la sola forma del contributo a fondo perduto per un importo massimo pari a:
          • Per investimento fino a 63.000 euro: Contributo dell’ 80% delle spese ammissibili = 50.000 euro.
          • Per investimenti fino a 100.000 euro: Contributo a fondo perduto di 50.000 euro.
          • Per investimenti da 100.000 a 250.000 euro: Contributo a fondo perduto 50.000 euro + finanziamento agevolato a tasso zero da restituire in 8 anni senza garanzie,  fino a coprire l’80% della spesa di investimento.
        • PROGETTI PER IMPRESE COSTITUITE DA PIU’ DI 1 ANNO E  MENO DI 3 ANNI: 
          • Per investimenti fino ad un massimo di 400.000 euro = finanziamento dell’80% di cui la metà a fondo perduto e l’altra metà finanziamento  a tasso zero da rimborsare in 8 anni.
        • PROGETTI PER IMPRESE COSTITUITE DA PIU’ DI 3 ANNI: 
          • Per investimenti fino ad un massimo di 400.000 euro = finanziamento dell’80% di cui la metà a fondo perduto e l’altra metà finanziamento  a tasso zero da rimborsare in 8 anni a cui si aggiunge un capitale circolante del 25% a fondo perduto.
          • per gli incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili, le agevolazioni assumono la forma sia del contributo a fondo perduto sia del finanziamento agevolato e sono articolate come di seguito indicato:
        • per le imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’’80% delle spese ammissibili, in egual misura in forma di contributo a fondo perduto e in forma di finanziamento agevolato;
        • per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse come al punto precedente in relazione alle spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante costituenti spese ammissibili sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto.

        In aggiunta a tali agevolazioni, per le imprese beneficiarie sono previsti servizi di assistenza tecnico-gestionale, fino all’importo massimo di 5.000,00 euro per impresa fruibile in parte attraverso servizi erogati dal Soggetto gestore, in parte in forma di voucher per l’acquisto di servizi specialistici presso terzi.

        Interventi ammessi

        Quali sono i progetti finanziabili?

        Costituiscono spese ammissibili le spese relative a immobilizzazioni materiali e immateriali, servizi cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale, personale dipendente ed esigenze di capitale circolante, alle condizioni e nei limiti stabiliti dal decreto interministeriale.

        Le agevolazioni sono concesse a fronte di programmi di investimento per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile ovvero per lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili, nei seguenti settori:

        • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;
        • fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
        • commercio e turismo.

        Le iniziative devono, inoltre:

        • essere realizzate entro ventiquattro mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni;
        • prevedere spese ammissibili non superiori a 250.000,00 euro al netto d’IVA per i programmi di investimento che prevedono la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile, ovvero non superiori a 400.000 euro al netto d’IVA per i programmi di investimento volti allo sviluppo e al consolidamento di imprese femminili.

        Scadenza

        L’apertura dei termini, le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione saranno definite dal Ministero dello sviluppo economico con successivo provvedimento.

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          Fondo Imprese Creative 80% fino a 10.000 Euro

          Fondo Imprese Creative 80% fino a 10.000 Euro per digitalizzazione

          Voucher 4.0 PID (cciaa)

          – Aperto –

          Data Scadenza 22/09/2022

          Descrizione

          Il Fondo per piccole e medie imprese creative ha una dotazione di 9,6 milioni di euro, al fine di promuovere l’introduzione di innovazioni di prodotto, di  servizio, di processo e per ammodernamento gli assetti gestionali, organizzativa e commerciale.

          Rivolto a :

          Impresa Avviata
          Attivo nelle seguenti Regioni :

          Abruzzo, Basilicata, Calabria Campania Emilia-Romagna Friuli-Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino-Alto Adige Umbria Valle d’Aosta Veneto

          Beneficiario

          Chi sono i beneficiari dell’agevolazione?

          Sono beneficiarie della misura sono le imprese operanti in qualunqe settore, che intendono digitalizzare e acquistare consulenze specialistiche nel settore creativo.

          • Per accedere all’agevolazione l’impresa beneficiarie del contributo dovrà acquistare servizi e consulenze da imprese creative,
          • Il decreto definisce «impresa creativa», l’impresa operante nel settore creativo la cui attività,come risultante dal registro delle imprese. 

          Agevolazione

          Quali sono le agevolazioni previste?
           

          Il Fondo agevola l’80% delle spese ammissibili, per l’acquisizione dei servizi specialistici nel settore creativo per un importo massimo di contributo a fondo perduto pari a 10.000 euro. 

          Misura del contributo

          L’incentivo è finalizzato all’innovazioni di prodotto (nuova gamma), di servizio, di processo produttivo (più efficienza), di sviluppo commerciale e di marketing (più fatturato, più clienti). 

          Il fondo perduto dell’80%  copre le seguenti tipologie di spese:

          1. spese per azioni di sviluppo di marketing e sviluppo del brand  (nuovo logo, rifacimento marchio, riposizionamento del brand ….);
          2. design e design industriale (ammodernamento dei prodotti già esistenti,  ampliamento con la creazione di nuova gamma di prodotti);
          3. incremento del valore identitario del company profile (Esemplificazione: creazione dei testi, fotografie, grafici e schemi; in alcune occasioni è realizzato in forma di audiovisivo, a volte anche interattivobrochure, strategie di comunicazione,……);
          4. innovazioni tecnologiche nelle aree della conservazione, fruizione e commercializzazione di prodotti di particolare valore artigianale, artistico e creativo (solo a titolo di esempio: E-commerce, servizio fotografico, video per la valorizzazione di prodotti o  servizia rtigianali, …..)

          Interventi ammessi

          Quali sono i progetti ammissibili?

          L’agevolazione dell’80% si calcolerà su progetti avere un importo di investimento fino a 12.500 euro (al netto di IVA), in caso di ammissione infatti il calcolo sarà (12.500 x 80%)= 10.000 contributo a fondo perduto massimo ammissibile.

          Sono ammissibili alle agevolazioni le iniziatice finalizzate all’introduzione nell’impresa di innovazioni di prodotto, servizio e di processo e al supporto dei processi di ammodernamento deli assetti gestionali e di crescita organizzativa e commerciale, attraverso l’acquisizione di uno o più dei seguenti servizi specialistici:

          – azioni di sviluppo di marketing e sviluppo del brand;
          – design e design industriale;
          – incremento del valore identitario del company profile;
          – innovazioni tecnologiche nelle aree della conservazione, fruizione e  commercializzazione di prodotti di particolare valore artigianale, artistico e creativo.

          I quali dovranno essere:

          • erogati da imprese creative di micro, piccola e media dimensione; 
          • oggetto di un contratto sottoscritto dopo la presentazione della agevolazione;

          Scadenza

          Qual’è la scadenza prevista per la presentazione delle domande di contributo?

          Termini di presentazione delle domande:

          • compilazione domande dalle ore 10:00 del 6 settembre e invio dalle ore 10:00 del 22 settembre 2022

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